17/12/2011 - nel rispetto degli impegni che al grado si compete ...
“L’ultimo grande mito è il Comunismo. Al di là dei risultati creati dalla sua applicazione reale, nella politica e nella società, il Comunismo è stato l’ultimo grande ideale che l’Umanità ha avuto la possibilità di vivere; l’Uomo ha bisogno del mito; senza ideali non si vive, non si è uomini, dentro. Il simbolo si incarna nel mito e si rivitalizza nel rito. Noi oggi abbiamo perso il senso del mito perché non conosciamo più il rito; il rito è un mito agito! Eppure è ancora possibile trovare tracce di genuina ritualità …” È, in estrema sintesi, è vero, una delle affermazioni di Bent Parodi che, soprattutto negli ultimi due anni della sua vita, cercò disperatamente di lasciare una indicazione semplice e certa a chi lo circondava, con una affermazione troppo spesso interpretata come come un segnale di cedimento del Gattopardo, l’ultimo Gattopardo, come amava definirsi, amareggiato dall’onda di qualunquismo e di opportunismo che lo circondava stringendolo e costringendolo verso l’isolamento e la ricerca di una compagnia sempre più “semplice” e “genuina”; una compagnia da osteria forse, ma sincera. E se le critiche lo attraversavano senza lasciare traccia apparente, la cecità sempre più evidente degli amici e dei Fratelli, invece, lo amareggiava profondamente. “Bisogna cercare dentro!” continuava a ripetere con tono fermo e accorato. Per troppi solo parole vane! Caro Bent, Il mio saluto, ora come allora, in quella triste mattina di pioggia, sulla collina di Capo d’Orlando, è in grado di Maestro; di Maestri che si dichiarano “Apprendisti”, con un senso di malintesa umiltà, e che non hanno il coraggio di prendersi le loro responsabilità, ne abbiamo piene le saccocce! E di un Maestro, che non vuol fare il suo lavoro, se ne facciano pure brandelli, che altro non merita!
Col Triplice Fraterno Abbraccio, Fr:. e A:. Bent, tra le Colonne che celebrarono Ercole misconosciuto eroe, Enzo Li Mandri.
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