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Trinacria News

LA LUCE

25/12/2013 - al di là d'ogni solstizio e tradizione di Natale
LA LUCE … di Enzo Li Mandri 

“L’euforia, percepita in questi giorni, e fino ad oggi, sembra scemare, assopendosi, tra le gozzoviglie delle cene del Santo Natale, e gli echi degli inni alla Luce ancora si trascinano, come ubbriachi la notte raso i muri, mentre le tenebre prendono campo, rimpossessandosi del loro territorio, temporaneamente e superficialmente sottratto da qualche ora di baccano, ed è ancora il silenzio, ed è ancora la Notte regina del Cielo, il Buio e non la Luce, che detta la sua Legge, colma di tregenda e di paura; eppure gli uomini, ebbri di tanto dire, di tanto augurarsi cordialmente ogni bene, sembrano non accorgersene, sembrano dormire! Maestro mio, ascoltami Ti prego: a me, cui nulla cambia un giorno un po’ più breve o un po’ più lungo, cui tutto questo fracasso sembra pavida follia, cieco come Sansone, sciente pur del contesto solo al tatto, e avendo della Luce altro sentire, sorge imperioso il dubbio di non aver compreso! D’essermi pur perso qualcosa, certo di importante, certo di vitale, in questo giorno, santo per altra via, e, Ti chiedo, umilmente, Lumi.”
“Tre sono i Lumi di cui si adorna il Tempio; d’essi uno lo rappresenta Ercole, e la si dice Forza cieca, come Marte; Marte, figlio a Giunone, in un gesto di disperata e solinga follia, è nume determinato, nella sua cecità mentale, in quanto la Volontà non conosce ostacoli; il Sole, nella sua marcia eterna, mai è vinto, pur quando sembra soccombere alla Tenebra, perché la Tenebra è mentale; ma, senza la Tenebra, Egli non vedrebbe la Luce, e la Luce è movimento, e Vita, mentre la Tenebra, che pone le sue radici, e si nutre, nella Materia, tende alla Stasi, che è progressivo accecamento della Luce e Concretizzazione, fino alla Morte; Vita e Morte si abbracciano in un continuo mischiarsi della vibrazione luminosa, e della concretizzazione materiale, per dare luogo all’Universo che procede verso Dio, e Dio non è la Luce, ma la Luce promana da Lui, e Dio non è Vita, ma la Vita promana da Lui. Oggi gli uomini festeggiano la vittoria, sulla paura che la Luce possa finire, perché non conoscono l’origine della Luce, e l’origine della Luce è Dio, e gli uomini non conoscono Dio. Essi tremano perché non sanno, ed esultano quando ciò che li circonda rispetta la Legge, che loro infrangono di continuo, perché questo gli da la certezza che la Legge esiste, e per loro la Legge è Dio, ma non è così! La Legge promana da Dio, ma non è Dio!”
Avevo ascoltato in silenzio; il mio rispetto, per la Forza che si sprigiona gioiosa nell’abbraccio fecondo della Luce con la Materia, è innato da che io abbia memoria, nel mio respirare la Vita, nel mio desiderare l’amplesso con la femmina, sempre e fin da bambino, inconscio Rito evocativo del momento cosmico, gravido insieme di piacere e di fecondo dolore, ma queste parole aprivano la mia mente alla comprensione del Mito, di cui la Luce era fervido Simbolo, e lo ringraziai con un umile gesto di prostrazione e di indietreggiamento: mi redarguì:
“Se conosci Dio, da cui Luce e Tenebra promanano, non puoi e non devi indietreggiare! Il dardo di Chirone potrà forare la tua corazza, fermare il tuo cuore, ma non la tua Volontà di proseguire il cammino!”
Resi grazie a Dio, allora, e mi volsi verso la Luce, ad ammirarla, come sempre, con Amore e ad occhi aperti. Poi, gli occhi grati al Maestro, affermai sicuro:
“Perché Dio è il Primo!”
“No!” riprese il Maestro “Dio è Quattro, e Uno, Due e Tre non si computano secondo il sistema temporale che è regola di progressione vitale e cosmica, ma secondo la logica del Chaos. Chi non conosce Dio, tramite la Luce che da Lui promana, non può dirsi iniziato ai misteri della Luce; egli è solo un profano che brancola nelle Tenebre, di cui è figlio, inetto e privo di ogni colpa.”


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