Accedi :: Registrati
Benvenuto        Area utente :: Esci







Vorrei dirvi due parole
E’ tempo di fantasia
Ieri domani lo sport
Oggi rispondo io
Splendeat lux
Cultura
Satira
Giovani




Trinacria News

personaggi

Omaggio a Gesualdo Bufalino di Marcello Scurrial'amaro miele
il testo per intero

Omaggio a Gesualdo Bufalino

L’Amaro Miele

(Corsivo di Gesualdo Bufalino)

 

Ho una pietra sul petto, una specie di lapide incisa sul cuore di questa odiosamabile vita che ho votato all’avventura ed ai suoi movimenti, ai quali ho attribuito virtù di igienica ginnastica. Con un vagito è iniziato il gioco della mia esistenza di Fenice venuta alla luce come una reincarnazione riuscita nella clausura della mia casa, dove ben presto mi cinsi da Re, accollandomi il peso di mille corone. Sogni cavallereschi si sommeranno ai diademi, alle biglie, alle spade, alle quintane recitate nel bianco falsetto, finché cambiai voce e statura, abbastanza da perdere l’innocenza. Da allora, sono certamente cambiato, perché è improbabile che un Re malsopporti le onorificenze… 

Vabbé, a dire il vero, quella mia è una vita da ragno e da mosca, da predatore e predato.Avvoltolato, per meglio dire, stritolato fino a non potermi più muovere e reagire contro gli eventi fatali dell’esistenza. Ultima di questi, sebbene mi è parso d’essere già morto un centinaio di volte, aspetto la morte per liberarmi da ogni catena, per essere finalmente certo delle mie odiosamabili vite. Il fatto è che, malgrado mi sia chiesto seduto a un bar di Piazza Marina il senso della mia esistenza, sono ancora vivo. Perciò volente o nolente, ho dovuto impegnarmi in alcune iniziative pregevoli  per esaudire il volere iniziale di Dio che invece ho poi liquefatto pian piano, disciolto fra demoni e scope della malacìa; che la mia incapacità ha sistematicamente banalizzato, deludendo così, ogni buona intenzione del mio destino risorto dalla collina, dalle scarpate, resuscitato dalla malattia, sfuggito alle pallottole e alla fucilazione. Insomma, ho tradito l’onnipotente che ha fatto del suo meglio, pur di cucirmi addosso la storia voluta per me, da Dio. Ora, mi chiedo ansioso che grido o che caduta m’aspetta dietro l’angolo della mia immortalità, quali saranno le nuove perigliosità che mi daranno il batticuore e quali rumori dovrà ancora soffrire il mio cuore che ha resistito anche al tempo d’inverno.  Ho dunque pagato il fio dovuto al mio angelo, e fra i fumi dei miei pensieri agitati, mi sono alzato alloppiato con la morte dentro alla mente, consapevole però, che anche la mitica Araba Fenice non potrà sfuggire a queste ambigue regole dello zodiaco, la quale, appena giungerà a scadenziere, la trasformerà in cenere insieme al mio volto disperso dal vento delle catacombe, putrefatto e fuggitivo (leggi l'intero testo scaricando l'allegato)

associazione Alessandro Tasca Filangeri di Cutò
via Mariano Stabile, 70 - tel 091.336558 / 335.8305176 - c.f. 97217430822