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Trinacria News

Buona Pasqua

Care Amiche, Cari Amici, è il serotino del Sabato santo;
mai come quest’anno lo Spirito della Santa Pasqua (ovviamente per il sottoscritto) latita al sentire. Certo la catastrofe sociale a L’Aquila, certo la crisi economica, certo la situazione bollente in Africa, i vari focolai di guerra per i quali inutile, come sempre, è il cacciare la testa nel cuscino, non gli danno grande spazio.
Ma non credo sia per questo.
Non c’è festa (mi perdonino le famiglie abruzzesi che in questo momento non hanno più occhi per piangere pur dimostrando la classe e la signorilità di un popolo antico e fiero) che non sia candore; candore nelle azioni, candore nei pensieri, candore nelle parole. Ed il candore, frutto di un ben operato momento di riflessione nell’io, lontani dal fragore della terra, è andato tristemente a farsi benedire.
Tra le feste comandate che la Chiesa, detentrice di ben più lontane Tradizioni, celebra, la Pasqua è tra le più antiche e più vicine al corpo essendo, femminile e lunare, legata ai ritmi della Creazione. È il corpo del Cristo, corpo mistico della comunità cattolica, a risorgere, è Proserpina, che torna sfuggendo alle grinfie di Pluto, è il fiore, principio femminile che i templi ieratici simboleggiano nella Forza, a frantumare la zolla, cercando il Sole.
Tutto ciò dopo, come ogni lottatore o crisalide smagliante sa, essersi richiuso in se stesso a trarre della forza la ragione.
Non lo si fa più, e se si fa si finge.
Tocca allora ai pochi, troppo pochi ormai, svegliare l’Astro affinché il suo candore torni ad eccitare il Dio e la Vita risorga. E non va bene.
Care Amiche, Cari Amici, Buona Pasqua di Luce e di Amore.
Enzo Li Mandri.



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