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Trinacria News

otto marzo tra immaginazione e realtà ...

08/03/2010 - ... almeno come la vedo io
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“Un esercito di donne marcia compatto, fiori di mimosa in mano, cipiglio duro, sguardo fisso in avanti, il cielo è plumbeo, le strade si svuotano, le saracinesche dei negozi si abbassano precipitosamente, la gente fugge spaventata mentre il plotone riempie gli spazi della città, le strade, le piazze, gli angoli bui …” ed è questo che sognano le donne? No! Le donne sognano un mondo senza violenza, un mondo nel quale ogni compagno, ogni amico sorrida loro e le comprenda, un mondo che non abbia bisogno di diventare così col tempo né essere costruito così con fatica, un mondo che si svegli così perché così è giusto che sia e non ci sono mezzi termini né tempi da aspettare. Un mondo che riconosca loro il giusto merito d’essere alla pari, d’essere altrettanto utili e indispensabili fattrici dell’umanità. 

                                                             

Ma questo non succede! La mattina, ogni mattina, è come sempre! Violenze e soprusi sono la regola del pesante sul leggero, del forte sul debole, del ricco sul povero, e, come negarlo, dell’uomo sulla donna. Uno dei miei Maestri soleva ricordarmi che fino a quando il saggio lascerà fare, il beota avrà la meglio; e per il saggio difendere le proprie idee è sempre una fatica immane perché non ne comprende il senso e la ragione; eppure una ragione c’è e le donne la conoscono bene e certo più del saggio: il beota non è uomo meno degli altri se apre gli occhi, se comprende; egli non va abbandonato a se stesso ma coltivato affinché cresca come tutti, come tutto; e così le sorelle di genio e di intelletto riversano amore e raccolgono pugni! Sembra una storia senza senso e senza fine, sembra una storia irrisolvibile, sembra una storia assurda, ed è solo una storia scema perché, per quanto diverse possano essere le visuali tra gli uomini e le donne (e lo sono davvero checché se ne discuta ed è splendido così!) l’obiettivo di una umanità sana ed equilibrata è interesse di tutti gli esseri di buona volontà e, purtroppo, quelli di minor buona volontà sono proprio gli uomini e il sottoscritto, orgoglioso di essere uomo, di questo si vergogna tanto. Niente poesia quest’anno, Sorelle ed Amiche, niente poesia, ma solo amarezza di fronte ad una Umanità sempre più schierata, omologata ed assente ad ogni intelligenza, sempre più prona ad un delirio che ne distrugge, con le radici, il passato, un passato fatto di luce, amore e, soprattutto, differenza. Mi si obietta che un’età dell’oro non è mai esistita e che l’uomo è sempre stato un animale … succede sempre più spesso, e sempre più spesso nessuno ribatte! Dio che male! Scusate …. Enzo Li Mandri.


associazione Alessandro Tasca Filangeri di Cutò
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