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Trinacria News

FATTE DI STELLE E DI TAROCCHI - libro di Enzo Li Mandri ed. Tipheret (Bonanno)

29/01/2011

0re 17,00 - presentazione di Alberto Samonà, Chiara Sparacio e Pietro Turchetti
(elim) ... e se, data la indiscutibile pigrizia della Montagna nei confronti di Maometto, questi, invece di prendere bisaccia e mantello, e rischiarare i ciottoli del sentiero col pur debole lume della ragione, bussasse all'uscio tuo? tu, tu poggeresti nudo il ginocchio al suolo? e implorante citeresti ciò che la turba incessantemente cita? e allora ascolta! e, mentre lo stuolo bianco vestito incede incurante di te, "nobiscum re+cita" ... 

Oremus.

" Padre nostro, che sei nei cieli,
la mano affonda nello specchio
alla ricerca di Te,
e sangue e latte versammo
essendo ad un tempo uomini
ed eroi ...
vienici incontro ti prego
al luccicare argenteo della divina face,
là, dove la morte non esiste, è il Regno Tuo.
Angeli forze divine, maestri insigni, eroi temerari,
demoni dal volto cupo, satrapi e folletti, ninfe e zolle,
sedetevi con me intorno al fuoco sacro e gridate ...
guai al profano che pone mano ai sacri fogli!
monda le tue mani sette volte, animo mio,
e sette volte china il capo là
dove infuria il Maestro
e taci!
e ascolta!
l'urlo di Prometeo gela la notte
mentre l'aquila strappa i visceri
che espone al pubblico ludibrio ...
ciò che è scritto col sangue
la Terra lo cela nel suo seno ...
rendiamo grazie a Dio." 

nota biografica dell'autore:

l'autore è studioso di testi esoterici dal marzo del 1975 e le ragioni sono da ricercarsi in quelle meravigliose opportunità che la vita, con le sue batoste rigorose ed inaspettate, spesso ci offre. Non che gli fosse aliena la ricerca dei temi dello spirito in chiave laica; fin dall’età di 14 anni infatti leggeva insieme Herbert Marcuse e Robert Allan Monroe alla ricerca di una chiave di volta che gli consentisse di leggere l’uomo come essere pensante non a caso. Nel ’75 però è Louis Constant con il suo “Rituale magico del Sanctum Regnum illustrato secondo la iconografia dei Tarocchi” a reindirizzarlo agli studi di esoterismo. Seguiranno letture appassionate e studi sugli autori più rappresentativi e, soprattutto, l’amore per quel mazzo magico che lo aveva riportato alla realtà. Cresce con la passione, applicata all’uso divinatorio dello strumento solo casualmente e per qualche amico, un debito di riconoscenza verso il Libro Sacro che il mazzo rappresenta e la voglia di scrivere, finora limitata a qualche favola caratteristica, gli farà riempire dapprima fogli e fogli densi delle esperienze sottilmente legate alla crescita negli studi e, infine, negli anni ’90, messa a punto la composizione definitiva in digitale del racconto, la ripulitura. Il primo tentativo di darlo alle stampe lo spinge a contattare due grandi case editrici che rispediranno il testo al mittente. Il testo offeso se ne torna nel cassetto per uscirne, saltuariamente, solo per qualche amico. Troppo esotericamente allusivo per essere un semplice racconto, troppo fuori dalle regole per essere un romanzo esoterico, in un epoca in cui il “romanzo”, perso il suo valore simbolico e cavalleresco, è stato ridotto al livello del feuilleton strappalacrime. La presenza oltretutto di forze contrapposte ed equilibrate (Angeli e Demoni) senza il necessario prevalere delle une sulle altre scandalizzava i benpensanti dello Yoga del Paradiso che avevano già dimenticato Julis Evola e che preferivano astrarsi nel loro paradiso simpatico snobbando la terra dalla quale invece l’autore non si è mai staccato né si è mai rifiutato di gustarne i dolci frutti. Oggi il fortunato incontro con Mauro Bonanno, un editore preparato quanto coraggioso, gli consente di pubblicare il racconto rendendolo raggiungibile a pubblico e critica. Il racconto si snoda seguendo il filo determinato dall’alzarsi via via delle varie lame che costringono il protagonista a vicende tanto paradossali quanto psicologicamente attendibili, fosse pure su un piano onirico e fantastico che è semplicistico definire “irreale” e slegato dal contesto vitale come se fosse un banale gioco di luci ininfluente per lo spirito e come se questo, lo spirito, alla fine non fosse che una burla di alcuni invasati dal talare nero. L’autore ha, come è nelle cose, via via scoperto piccole particelle della verità e, in questo senso, il suo debito con i Tarocchi è stato pagato, perché queste particule sono presenti nel racconto anche abbastanza visibilmente solo che il lettore si soffermi a pensare a ciò che solo ad un primo vedere sembra un paradosso. Chiari non si può essere, perché la luce del sole vivifica le piante ma distrugge i germi della cum-cretizzazione, e i germi, perché diano pianta e frutto, vanno piantati quando il Tempio è coperto.

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