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I regali di Natale duran sino a Santo Stefano

25/12/2010 - Ovvero “l’animosità” nei confronti della quale non è che io sia contrario … ma quasi

(elim) Care Amiche, Cari Amici, innanzi tutto Auguri di Buone Feste, nel senso quindi di goderle nella serenità e nel riposo del corpo e dello spirito (l’anima si sa in ferie non va) e senza particolari voli pindarici, forse più consoni alle festività autunnali. Titolo questo mio breve con una massima che ha distrutto rigorosamente e regolarmente ogni risveglio post-natalizio della mia infanzia, e sottotitolo (ma che c’azzecca?) cercando di isolare (o almeno puntare uno spot) contro un sentimento che ci frega ogni giorno tutti. Due parole sul primo senza scendere in profondità: i tre giorni di buio solare (che analogicamente si adattano al periodo mensile di luna nuova) ci respingono in una zona che, di suo e naturalmente, rievoca sia l’infanzia che la solitudine (non si pensi che sia solo per noi! Tutta la natura reagisce all’unisono) rendendoci (quando le riesce) un po’ più infantili e malinconici, quindi più propensi al dialogo e al rapporto. Che non possa (e non debba) durare è ovvio, che però dispiace perdere questo senso di naturale solidarietà (che non è solo aiutare gli altri … quello è il risultato! Ma piuttosto sentirsi partecipi della Cosa Una) è altrettanto ovvio. Ma la fugace visione (perché di questo si tratta) dell’Armonia Cosmica serve a ricordarci che Essa esiste e che va conquistata … e conquistarla non è cosa che si possa pretendere dagli altri, né da sé in un sol giorno, a meno di non essere dei “bambini”.

Quanto alla altrettanto infantile “animosità” ecco, assisto (e non penso di essere l’unico) ogni giorno ad una maniera di affrontare rapporti e problemi condita da una animosità troppo spesso (per non dire quasi sempre) assolutamente inutile a risolvere, e buona piuttosto a creare tensioni e dissapori che allontanano e dividono. Ecco, io non credo che l’animosità rappresenti una strada, mentre credo che cercare di contenerla e, dove occorre, di superarla, sia un ottimo metodo per godere ogni tanto, a spizzichi e bocconi, di quella Armonia di cui sopra. Sono un illuso? No! E neanche (in questo almeno) un illuminato. Sono solo uno che ci ha provato e che si è reso conto che funziona, costa un po’ ma funziona. Un abbraccio “fraterno” a tutti allora. Chiunque venga stregato dall’Armonia è un bimbo sorpreso, chiunque ne faccia un obiettivo da raggiungere è un saggio che non sa di esserlo e, spesso, troppo spesso oggi, ha paura di confessarlo anche a se stesso. Amici e Amiche care, l’Armonia è in noi, e chiunque può se vuole, semplicemente, toccarla con la propria mano ed essere come a Natale, sempre. E questo, e non vi sembri ingiuria o blasfemia, è vero. Un caro abbraccio a tutti allora e ancora Auguri di Luce, in questo senso, e cioè di buon “lavoro”. Lasciate il sonno e le tenebre a chi pensa che il sogno sia la sua realtà e lavorate affinché la realtà divenga un eterno sogno ad occhi aperti ... per tutti. Grazie.

associazione Alessandro Tasca Filangeri di Cutò
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