IL GLIFO

19/01/2012 - ... non sempre la suspance è al rullo dei tamburi ...

TAMBURI
(elim) “Malintesa importanza la mia” mi confidò quello che a prima vista avrei catalogato come uno scarabocchio a margine di una vecchia incisione medievale “io sono la chiave!”. Mi sembrò un’affermazione assai pretestuosa ma non ci feci caso più di così e osservai il quadro, intrattenendomi sui dettagli, scorrendo le figure, ammirando i colori, scrutando lo sfondo e respirando profondamente l’atmosfera che la scena, così magistralmente dipinta, emanava, e mi trovai in pace con me stesso, e col mondo … fino a quando non mi scrollò violentemente: “Sveglia! Sei un drogato delle sensazioni!” mi infastidì non poco il suo atteggiamento e mi rivoltai bruscamente: “Ma che vuoi?” “La tua anima!” mi rispose “ma così è talmente stupida e imbelle che viene troppo facile ghermirla e, se posso dirla tutta, mi fa pure schifo!” Feci per schiacciarlo con una martellata balzando giù dalla panca ma le mie gambe, di legno, bruciate dalla fiamma del camino, mi fecero ruzzolare miseramente a terra.


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