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Ieri domani lo sport

01/08/2008 - Calcio d'estate di Gabriele Li Mandrila triangolare ? amichevole si fa per dire ...

In attesa del campionato c’è chi si sdraia sotto il sole, chi esce la sera, chi va a ballare o a bere qualcosa, possibilmente il più rinfrescante possibile: questa è la nostra estate. L’estate dei calciatori è l’esatto opposto: quando noi entriamo in vacanza, loro cominciano a sgobbare. Fra pre-ritiri, ritiri ufficiali e preparazione atletica anticipata, i calciatori sudano e corrono già da inizio luglio. Non che la cosa gli dispiaccia, poverini, in fondo prendono solo qualche milione all’anno!

 

Loro sgobbano e noi, grazie all’incredibile tentacolarità dei media, fra un bagno ed un cocktail possiamo gustarci le immagini della nostra squadra del cuore, che finalmente comincia a carburare. Nemmeno il tempo di riprenderci dalle gioie (o dai dolori) del campionato precedente, che già siamo lì, drogati di calcio, a contare i giorni che ci separano dalle prime amichevoli estive. D’accordo, sono solo amichevoli, o almeno così dicono.

 

In questo clima di spasmodica attesa pallonara, cade a fagiolo la prima vera amichevole estiva: amichevole per modo di dire, visto che vede opporsi in un triangolare tre squadrette non proprio da poco. Milan, Inter, Juve: le tre sorelle già pronte a testare la propria preparazione, e magari a darsi qualche spallata d’orgoglio. La Juve parte meglio di tutte: a fine agosto dovrà affrontare il preliminare di Champions (altro che amichevole), e per questo sgobba da un mese abbondante. Milan e Inter si presentano con i cerotti al seguito: attacco milanista azzerato da infortuni e brasiliani, partiti in missione olimpica; difesa interista decimata da ginocchia poco propense al calcio d’estate. La Juve già se la ride: i suoi corrono agilmente, e la pesantezza muscolare dei primi carichi di lavoro è stata smaltita. Una sorta di passeggiata preannunciata.


                                                          
 

Tre partitelle di 45 minuti cadauna, come da tradizione. La serata parte col botto: è subito Milan – Juve. Il Milan parte a razzo: ma come, non doveva essere sulle gambe? Sulle gambe rimane Buffon, che nulla può sul siluro terra-aria di Clarence Seedorf, dopo appena 8 minuti. La Juve però non muore mai: due discese sulla fascia destra, con l’imbarazzante complicità della difesa milanista, portano i bianconeri addirittura sul 2-1. Dopo è solo accademia: il Milan è imballato, le gambe non rispondono, e la Juve gestisce il gioco senza difficoltà. Provate però a spiegarlo a Seedorf, un uomo chiamato cavallo: al 90esimo (o 45esimo, fate voi) scarica un altro siluro sotto l’incrocio. 2-2 e calci di rigore, dove a prevalere è il Milan. Fine della passeggiata bianconera.

 

La seconda partita è la partita di calciopoli: Inter - Juve. Dopo gli eventi che hanno portato la Juve in serie B due anni fa, oramai l’Inter viene vista come la nemica per eccellenza, in campo e fuori. La Juve approfitta dell’inconsistenza della rivale, evanescente in attacco e sbadata in difesa, e la punisce con Vincenzino Iaquinta. 1 – 0, fra bordate di fischi e falli cattivi. Altro che amichevole.


                        
 

La terza e ultima partita è il tanto atteso mini-derby: Milan – Inter. Partita a dir la verità bruttarella: le due squadre, a differenza della Juve, sono molto indietro nella preparazione, e già arrancano. Sembra di assistere ad una partita fra scapoli ed ammogliati, pur se miliardari. Lo 0-0 è l’ovvia conclusione del match, nonostante sia l’Inter a provarci più della rivale: Abbiati però sfodera due interventi miracolosi, salvando la porta del Milan. Calci di rigore: Toldo scherza prima di difendere la porta interista, ma non scherza affatto Abbiati. Tre rigori parati e Milan vincitore del trofeo TIM.

 

D’accordo, è solo calcio d’estate, ma quando si tratta di difendere l’onore non c’è ombrellone o cocktail che tenga: tutti davanti la TV ad esultare per i propri beniamini. E pazienza se in palio non ci sono gli adorati tre punti, presto arriveranno anche quelli.


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