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Trinacria News

L’AMICIZIA E’ SACRA!

01/09/2014 - L’amicizia è un incontro di anime non casuale.
L’AMICIZIA E’ SACRA!
“La dedizione al completamento dell’Opera spesso richiede un disimpegno sul piano fantastico, accantonato come irreale col significato di inutile gioco della fantasia, che si trastulla tra i sogni; ma non è così! Il disimpegno temporaneo è, in certi casi, necessario, ma la declassificazione della fantasia no!”
Avevo imboccato un sentiero appena riconoscibile tra le foglie e le siepi, probabilmente tracciato da un lupo, e lo stavo seguendo liberando il lupo che c’è in me fino all’imo più profondo, quando, di spalle, mi imbatto in un fanciullo seminudo e di pelle candida.
“non ho mai declassato la fantasia”
“non è vero o ascolteresti più il tuo cuore”
Ero spiazzato! Avevo scelto quel sentiero perché cercavo risposte alla mia sete di sangue.
“Hai un amico?”
“L’avevo” risposi “ma è morto!”
“Il corpo esanime non cancella il legame tra le anime di due amici; non dirmi che non lo senti vicino.”
Dovetti ammettere che aveva ragione, e che consideravo queste sensazioni solo frutto della mia fantasia sollecitata dal desiderio. 
“Che vuoi dirmi?“
“Che le risposte che cerchi sono su un piano diverso da quello che consulti per abitudine …. O, meglio, per paura”
Vero anche questo! La paura non mi abbandona mai e determina sempre le mie scelte di vita; me ne rammaricavo, ma non sapevo che altro fare, per cui feci per proseguire.
“Ti faccio paura?”
“Sì” risposi “le tue parole mettono a nudo la mia anima”
“E come vuoi scendere dentro la tua anima se non superi la paura?”
Proseguii lasciando il fanciullo alle spalle, mentre la mia schiena si curvava e apparivano dalla pelle lunghi peli neri; mi trovai tra i cespugli a quattro zampe mentre seguivo solo quello strano miscuglio di odori e ricordi che mi eccitava sempre di più. Dalle balze apparve una vallata, in fondo, accanto al rivo quasi secco, una casa; nel prato una donna che tesseva una tela cantando strane e disgustose nenie; scesi costeggiando la valle tra i cespugli e le apparvi all’improvviso digrignando i denti.
“Vattene bestia malvagia!” urlò “ritorna negli abissi da cui provieni!”
Ma io non provenivo dagli abissi e non mi lasciai intimorire proseguendo minaccioso verso di lei; la donna mi lanciò la conocchia come se fosse un’arma carica di chi sa quale sortilegio, ma non provavo paura! Ecco cosa mi meravigliò: non provavo paura! Le balzai alla gola e il sangue caldo e impuro mi inondò la faccia; potevo berlo, ne ero immune, squarciai la gola fino in fondo e lasciai i resti alle iene e agli avvoltoi. Quando si rispetta la legge si è al sicuro dagli errori, ma quando sei tu a stabilire la Legge, allora sì che l’errore non ha veli e la morale non ha territorio! Mi avvicinai alla casa, tetra nonostante la luce l’inondasse, e aprii la porta; ne uscirono fanciulli sparuti, con i segni sui polsi delle catene, che in un battito d’ali scomparvero nel vento. Sorrisi e ritornai su i miei passi. L’amicizia è un incontro di anime non casuale.



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