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BUONA PASQUA A TUTTI ... AMICI E NEMICI

05/04/2015 - Vi capisco, nemici cari, vi capisco e vi chiedo scusa! So che non mi siete avversi per malvagità,
Buona Pasqua
Per Pasqua, rimbalzano gli auguri, di pace, di serenità … per Pasqua, si fanno auguri a tutti, ma si privilegia gli amici. È giusto! Gli amici son come il pane, son sempre buoni! Gli amici son come i diamanti, duri e puri. Gli amici son come l’aurora, boreale, ti sorprendono. Gli amici son come il quadrifoglio, rari. Così va a finire che pensi di far gli auguri ad un sacco di gente, magari usando come me, qui e ora, un istrumento, e ti illudi di aver di amici un sacco, e poi, magari, non è così. 
So! bene avrei fatto a lanciarmi, come è del solito, nei commenti simbolici di Pasqua e di Resurrezione, ma il mio diavoletto, innocuo mica tanto, mi ha messo un pulce in testa: e allora torna, prepotente nell’anima, il frego col gesso, sulla pietra di lavagna, ormai triste piano di schegge negli scantinati, giù dall’alto verso il basso, e le due schiere, vuote, in evidenza: buoni e cattivi.
E sì, perché gli amici sono buoni, mentre i nemici, criticoni e malversi, son cattivi.
No! Non esiste una fascia neutrale; o sono amici, sia pure potenziali, o son nemici, e, per me almeno, i primi si contano con poco, mentre i secondi no! sono proprio tanti. Allora, mi son detto, ma che senso avrebbe il fare auguri solo ai primi, mentre ai secondi si riserva il gelo? Oh, mi sono detto, proprio nessuno; anche perché, a ben vedere, se i primi riescono ancora a sopportarmi, i secondi hanno ben più di una ragione per detestarmi, e peggio.
Quindi Auguri, agli amici, ed ai nemici.
Ma non bastava far gli Auguri a tutti? No! Tutto me stesso, da sempre, distingue le due categorie, sarei cieco a non farlo, e ingrato nei confronti dei primi, ma, questa Pasqua, intendo dedicare un pensiero ai miei nemici; eccolo:
“Vi capisco, nemici cari, vi capisco e vi chiedo scusa! So che non mi siete avversi per malvagità, o semplice egoismo, anche perché sì fosse nulla vi verrebbe, se non che il farmi male, ma perché vi ho ferito! È vero! Vi ho ferito, cercando di essere onesto, vi ho ferito, cercando di essere leale, vi ho ferito, cercando di essere autonomo, vi ho ferito, cercando di essere sincero! Sì! Credo che soprattutto questo malvezzo, dell’essere sincero, non me lo perdonerete mai! Ma chi sono io per arrogarmi il diritto di dir le cose, che non solo vedo e penso, ma che cerco pure di liberare dalle scorie della mia personalità; ma chi sono io per sollecitare il pensiero, quando questo, è risaputo, crea insopportabile dolore; ma chi sono io per uscire dal coro dei pensieri beoti frutto di un imbarbarimento sistematico della società dei consumi; ma chi sono io per permettermi di cercare di comprendere al di là della fede, anche nelle cose di ogni giorno; ma chi sono io per permettermi di predicare il Lavoro come via per la salvezza dell’Umanità, al di là dell’Amore stesso; ma chi sono io per permettermi di difendere i dannati della Terra, ricordando che se Dio è Uno, non esiste altra potenza, che si dica malvagia; ma chi sono io per permettermi di vivere al di là delle convenzioni; ma chi sono io per permettermi di attraversare, in silenzio, la solitudine e il disprezzo di chi mi circonda e mi chiama diverso? Non è giusto ciò che sono, lo so e mi dispiace; ma la mia vita è questa e fino a che respiro voglio essere io, così come sono stato creato, orgoglioso di essere un uomo in cammino verso un azzurro senza veli, felice di poter parlare con la Natura che mi circonda e che amo, fino a lasciarmi stritolare.”
Ancora Auguri cari nemici, e, consentitemi però, di porgere un diverso augurio agli amici, perché essi, per quanto io sia nocivo, mi accolgono per quello che sono e ascoltano, con interesse, le favole che raccolgo, per loro, da un grembo non mio.
Enzo Li Mandri.


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