Ad Elvira nel giorno che decidemmo di tributarle ancora l’amaro alloro del Poeta.
Suonano come colpi secchi
e ben assestati
le note
della poesia di Elvira,
un discreto bussare
ma incessante
alla porta del cuore
di chi l’ascolta,
difficile è non farlo,
al fine che nessun rimanga solo,
cosciente
com’è lei per prima
che solitudine è inutile soffrire
ed un far gioco agli idioti,
quelli che pensano di tutto possedere
e di poter marciare sul dolore altrui.
Elvira è forte,
di una forza non sua
e ben lo sa.
La sua fede,
vera,
è un calcio alla paura.
La sua conoscenza
è lo specchio
dell’anima altrui.
La sua angoscia
è la diaspora
di una Umanità in viaggio
alla ricerca di sé.
La sua paura è nella lite
più che nella morte.
Il suo guscio il piacere.
Il suo sguardo è al futuro,
un futuro che,
profondamente donna,
ella considera eterno solo
nell’eternarsi
dell’amore nei figli.
La sua eternità
è in quanto di più fragile
l’uomo possa aver concepito:
la Speranza,
e la speranza non è certezza mai.
Per Elvira Dio è l’incanto …
o l’incanto è Dio?
Per Elvira la poesia è,
come era in origine,
origine dai più disattesa,
musica,
e la musica è amore
espresso e cantato,
come amore
espresso e cantato
è per lei la Sicilia …
per lei e per tutti noi.
Grazie Elvira.
Enzo Li Mandri